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“Remember that the written word is an image”

  • Aron Greco
  • 3 giu 2018
  • Tempo di lettura: 7 min

“Remember that the written word is an image” 1/10


“Ad un incontro surrealista negli anni ‘20 Tristan Tzara, l‘uomo dal nulla, propose di comporre una poesia su due piedi pescando le parole da un cappello. Ne segui una rissa che distrusse il teatro. Andrè Breton espulse Tristan Tzara dal movimento e fece finire i cut-up sul lettino freudiano” 1 Comincia cosi “The Cut-up Method of Byron Gysin” scritto nel 1959 da W. S. Burroughs. L’artista quando compone l’articolo sente ancora risuonare le parole di Tsazra: “La poesia è alla portata di tutti”. Per Burroughs infatti la poesia “è un luogo ed è aperto” ad ogni Cut-up: “Voi e Rimbaud siete al posto di Rimbaud” e ancora “Shakespeare e Rimbaud vivono nelle loro parole…Ritagliate le parole di Rimbaud e vi assicurate almeno una poesia. Tutta la scrittura in effetti è costituita da Cut-Up. Un collage di parole lette, sentite e risentite. Che altro? L’uso delle forbici rende il processo esplicito e soggetto a estensione e variazione.” Per concludere: “Il Cut-Up è alla portata di tutti. Tutti possono fare un Cut-Up. È sperimentale nel senso che è qualcosa da fare. Si tratta di scrivere proprio qui e ora. Non è qualcosa di cui si parla e si discute. In base alla logica i filosofi greci assumevano che un oggetto pesante il doppio di un altro sarebbe caduto con una velocità doppia. Ma non gli venne in mente di far cadere due oggetti dal tavolo per vedere come cadevano”2. Tzara, a proposito della logica, nel 1919 scriveva: “Si crede di poter spiegare razionalmente attraverso il pensiero, quel che si scrive. Ma anche questo è molto relativo. Il pensiero è una bella cosa per la filosofia, ma relativa. La psicanalisi è una malattia pericolosa, addormenta la tendenza anti realtà dell’uomo e fa della borghesia un sistema. L’Estrema Verità non esiste. La dialettica è un meccanismo divertente che ci porta in maniera banale - verso le opinioni che avremo avuto comunque. Forse che si crede, attraverso lo scrupoloso raffinamento della logica, di aver dimostrato la verità stabilità una volta per tutte l’esattezza delle proprie opinioni? La logica oppressa dai sensi è una malattia organica. I filosofi si compiacciono di aggiungere a questo elemento: il potere dell’osservazione. Ma questa splendida prerogativa dello spirito è appunto la prova della sua impotenza. Si osserva, si guarda ad uno o più punti di vista, li si sceglie tra i milioni che esistono. Anche l’esperienza è un prodotto del caso combinato con le facoltà personali. La logica è una complicazione. La logica è sempre falsa. Tira i fili della conoscenza e parole, nella loro estrinsecazione formale, verso scopi e centri illusori. Le sue catene uccidono, miriapodo gigante che asfissia l’indipendenza.”3 La prima formulazione dell’idea del Cut-up non è di Burroughs, è un’intuizione dell’amico poeta e pittore Brion Gysin. Nel 1958 Burroughs si trasferisce a Parigi, qui incontra Gysin già conosciuto a Tangeri, e insieme vive al “Beat Hotel” di rue Git-le-Coeur. La stanza numero 25 per parecchi anni occupata da Gysin diventerà lo studio dei due artisti per le successive sperimentazioni. Decisivo nella maturazione del pensiero di Burroughs infatti è il pensiero di Gysn. Parigi oltre a essere la capitale della pittura, ospita ancora i promotori di movimenti poetici d’avanguardia che in qualche modo continuano le esperienze delle avanguardie storiche, Gysin infatti scrive: “in the Beat Hotel were no more surrealist, there were Lettrist beating at the door/…/lettrist were tryning to be a successors to the surrelist. Learning their techniques of party organization - which they did very well”4. Gysin con le sue esperienze sia in campo pittorico che letterario, sviluppa la sua idea di una sintesi tra parole e immagini, partendo da un presupposto. “writin is a fifty years behind the paiting”. La scoperta del Cut-up avvenuta nell’estate del 1959 si inserisce di diritto nell’ampio dibattito artistico e poetico, che assimilati i furori rivoluzionari delle avanguardie storiche, e non cerca come obbiettivo l’azzeramento distruttivo, ma si apre a nuovi parametri concettuali e formali. Il Cut-up assimila dalla poesia causale di Tzara, e alla pittura di Braque e Picasso con i loro papies collè e ha l’intento di mettere a disposizione di chiunque “un metodo che permetta di liberarsi dalla schiavitù della parola, dalle convenzioni e dalla autorità del testo stampato”5. Il metodo del cut-up viene così descritto: ‘Take a page. Like this page. Now cut down the middle and across the middle. You have four sections . . . Now rearrange the sections placing section four with section one and section two with section three. And you have a new page’ Il metodo assomiglia molto a quello presente in “To make a dadaist Poem” del 1920 dove Tzara descrive il metodo per creare una poesia: “Take a newspaper.,Take a pair of scissors,…cut out the article, shake it gently, copy conscientiously….the poem will be like you, and here are you a writer, infinitely original and endowed with a sensibility that is charming though beyond the understanding of the vulgar”. La tecnica del cut-up viene sperimentata e definita sempre con maggiore precisione dal 1959 in poi e molte descrizioni del metodo possono essere trovate in The Third Mind, l’opera che riunisce tutti gli articoli pubblicati negli anni da entrambi gli artisti e che avrà problemi per essere pubblicata per la sua forma innovativa caratterizzata da scritti e immagini; la versione definitiva infatti è molto rimaneggiata e molto più lineare a rispetto a quella prevista da Burroughs e Gysin in partenza. The Third Mind è un documento teorico sul cut-up, a tal proposito infatti Jeff Bryan afferma: ‘is partly exhortative. It is a manifesto for social change and transformation of the individual’6. È lo stesso Burroughs che sostiene ‘new techniques, such as cut-up, will involve much more of the total capacity of the observer. It enriches the whole aesthetic experience, extends it’7. Con questa opera Il cut-up si difende dai critici e dagli attacchi di “mancanza di originalità” attribuitili paragonando questo metodo ai lavori degli artisti dell’avanguardie storiche; ma Burroughs e Gysn all’ottica di provocazione tipica del dadasimo e all’automatismo letterario invocato da Breton e messo in pratica nel linguaggio dell’inconscio, sostituiscono l’aleatorietà del processo del cut-up, come ricerca di un metodo preciso e affidabile per sfuggire alle associazioni mentali indotte dall’abitudine. Il metodo del cut-up induce ad operare fuori dalla mente dello scrittore al contrario del metodo surrealista. A tal proposito il lavoro di Chad Weidner8 è esplicativo. Egli sostiene la posizione già avanzata da Harris sul dibattito cut-up e surrealismo; per esempio Harris esamina le specifiche somiglianze e differenze tra il gioco del “Corpo squisito” (come metodo) e il montaggio e la pratica di taglio di Burroughs e Gysin sostenendo una netta differenza tra i due metodi; mentre il "Corpo squisito” richiedeva la partecipazione di altri praticanti, nel cut-up “il taglio era più flessibile e occorreva solo un foglio di carta tipizzata e un paio di forbici 9”. Esistono anche importanti differenze tra il sistema di taglio di Tzara e le pratiche di Gysin e Burroughs. Harris chiama l'approccio di Tzara "ironico" e "antiestetico" e pensa a Burroughs alle persone destinate a seguire la pratica dadà.10”.Infatti Tzara, Gysin e Burroughs usavano tutti metodi aleatorie per sfidare le pratiche narrative tradizionali In particolare gli ultimi due consapevolmente, sin dall’inizio della loro collaborazione, hanno visto il metodo di taglio “in relation to techniques of the historical avant-garde — collage, chance operations [and] automatism’11 ma credevano allo stesso tempo di aver portato con l’elaborazione del metodo del cut-up il potenziale estetico del montaggio e del collage alla scrittura che era già fortemente sviluppato nelle arti visive. Mentre i dadaisti e i surrealisti stavano segnando il declino delle gerarchie del Vecchio Mondo, donando a gran parte del loro lavoro una dimensione giocosa e persino celebrativa, Burroughs era in grado di osservare le conseguenze dell'appropriazione di quelle tecniche dall'egemonia dell’industria culturale in rapida evoluzione. Al cut-up burrougs e Gysin aggiungono per la realizzazione delle loro opere anche il metodo del fold-in. Questo metodo permette di trasformare i testi standardizzati e lineari in un ulteriore mosaico di informazioni. Il metodo produce un testo con una struttura che assomiglia parallelamente a quella della televisione, della radio e dei giornali. Nell'originale versione inedita di The Third Mind, che Burroughs e Brion Gysin hanno riunito dal 1964 al 1965, Burroughs aveva anche incluso un paragrafo della Galassia di Gutenberg di McLuhan che sosteneva che le tecnologie dei mezzi elettrici stessero producendo nuovi stati mentali liberando il mondo civilizzato dalla enfasi visiva della stampa12. Tuttavia, nonostante Burroughs fosse influenzato chiaramente da McLuhan, egli si distanzia dall' ottimismo del "villaggio globale" di McLuhan, evitando così il problema del determinismo tecnologico. In altre parole, piuttosto che sostenere che l'ambiente elettrico dei media migliorerebbe automaticamente la condizione umana consentendo un maggior grado di coinvolgimento e di democrazia, Burroughs ha ripetutamente sottolineato che questa possibilità dipendeva dalla capacità nostra di prendere il controllo dei media. Burroughs non è preoccupato dalle forme e dell’estetica letteraria, anzi le mette in discussione entrambe ed è interessato particolarmente agli effetti della creazione artistica sulla coscienza: “The function of all art/…/and by that I include creative scientific thought, is to make people aware fo what they know and don’t know that they know, coz you can’t telle anybody anythiny don’t know already on some level”13. La scrittura di Burroughs utilizza il Cut-up per valorizzare la facoltà umana del random factor per combatter gli aspetti più alienanti della società moderna. Il cut-up ha il compito di scompaginare le regole dogmatiche del linguaggio usato dai media ma nello stesso tempo utilizzando le stesse armi, aspira a decondizionare il pubblico per attuare un mutamento che non è solo linguistico, ma anche sociale, politico e perfino biologico. Il Cut-up prepara il linguaggio ad un nuovo uso, l’aleatorietà nella sua accezione positiva è un rischio che l’artista deve compiere per entrare in contatto con voci narranti divere da quelle del registratore interno, della coscienza logica e razionale. Gli esperimenti letterari di Burroughs sono strettamente legati anche a una visione della natura umana che come la teoria psicoanalitica, sottolinea l'istinto e la base biologica e non razionale della cultura e della coscienza.

1 W. S. Burroughs, The Cut-up method of Brion Gysin in W.S Burroughs, Brion Gysin, The Third Mind, London, 1979 pg 29-30 2 Ibidem

3 “Manifesto dadà 1918” in T.Tzara, Manifesti del Dadaismo, cit pag 38. 4 B.Gysin/T.Wilson, Here to Go: Planet E-101, cit., p.184, Paperback – July 15, 2012, Paper Back, 2012 5 Vittore Baroni, La scrittura modulare di W. S. Burroughs, 1986, Università di Pisa

6 Bryan, J. 1986. ‘William Burroughs and His Faith in X’, West Virginia U Philological Papers, 32: 79–89. 7 Burroughs, W. and B. Gysin. 1978. The Third Mind. New York: Viking. 8 Chad Weidner, Mutable Forms: The Proto-ecology of William Burroughs’ Early Cut-ups; comparative american studies, Vol. 11 No. 3, September 2013, 314–26 9 O. Harris, ‘Cutting up the Corpse’ in The Exquisite Corpse: Chance and Collaboration in Surrealism’s Parlor Game. Eds. K. Kochhar-Lindgren, D. Schneiderman & T. Denlinger. Lincoln: U of Nebraska,2009 , pag 90 10 O.Harris, ‘“Burroughs is a Poet Too, Really”: The Poetics of Minutes to Go’. Edinburgh Review. Ed. R. Turnbull. Edinburgh: Edinburgh Centre for the History of Ideas in Scotland, 2004 pp. 24–36. 11 0. Harris, ‘Cutting up the Corpse’ in The Exquisite Corpse: Chance and Collaboration in Surrealism’s Parlor Game. Eds. K. Kochhar-Lindgren, D. Schneiderman & T. Denlinger. Lincoln: U of Nebraska

 
 
 

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